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Merck

Strategie di formulazione solida

Nel campo delle forme farmaceutiche solide, i produttori si trovano sempre più spesso alle prese con il problema di ridurre i costi ed ottimizzare l’efficienza dei processi.

Nella produzione di forme farmaceutiche solide, per superare le sfide che ogni giorno emergono circa la limitata stabilità dei principi attivi farmaceutici (API), le cinetiche di rilascio, la biodisponibilità o i costi di produzione e l’efficienza dei processi - specialmente per quanto riguarda i generici - la scelta degli eccipienti giusti può essere determinante.

Migliorare la solubilità degli API

Migliorare la solubilità è una sfida cruciale nello sviluppo di una formulazione farmaceutica, in quanto, per un crescente numero di API in pipeline di sviluppo, è stata evidenziata una scarsa idrosolubilità. Le strade per incrementare la solubilità di API scarsamente idrosolubili sono più d’una. Non esiste una ricetta sola: a seconda dello specifico API e dell’uso che se ne intende fare, ci possono essere diverse soluzioni. Nell’ambito delle applicazioni farmaceutiche classiche, due dei metodi impiegati per migliorare la solubilità del principio attivo sono l’estrusione a caldo e la veicolazione del farmaco mediante carrier inorganici.

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Flusso di lavoro

Classical Pharmaceutical Formulation and Manufacturing

Formulazione e produzione farmaceutica classica

Nella produzione di molecole di piccole dimensioni di impiego farmaceutico, per superare ostacoli che si fanno sempre più complessi è necessario un approccio strategico ad ognuno dei punti chiave: produzione del principio attivo, formulazione, conformità normativa, qualità delle materie prime e scelta dei fornitori

Liquid formulation strategies

Le applicazioni liquide sterili sono spesso iniettate nel corpo: per questo è della massima importanza minimizzare i rischi, scegliendo l’adeguato processo di purificazione delle API, identificando gli eccipienti adatti, definendo un appropriato processo di validazione e scegliendo i filtri giusti.

Sterile filtration strategies

I farmaci in commercio devono essere esenti da batteri e altri microorganismi in maniera da garantire la sicurezza del paziente: per i prodotti farmaceutici che non possono essere sottoposti a sterilizzazione finale, si rende necessario un uso esperto della filtrazione sterile.

Final fill strategies

Il processo di riempimento finale è un punto critico nella produzione dei farmaci: richiede infatti un’attenta riduzione del rischio che garantisca che ai pazienti arrivino prodotti farmaceutici efficaci e sicuri.



Considerazioni sull’accuratezza del dosaggio di polveri secche da inalazione

Nei casi in cui siano auspicabili un rapido effetto del farmaco, una riduzione al minimo degli effetti collaterali e una eccellente biodisponibilità, i metodi di veicolazione per inalazione rappresentano una via interessante e non invasiva. Il dosaggio accurato di una formulazione per inalazione a polvere secca può risultare problematico, visto il basso dosaggio e le ridotte dimensioni particellari necessari. Per migliorare la stabilità e il controllo del dosaggio del farmaco ed evitare la coesione delle polveri, spesso è necessario ricorrere ad una combinazione di eccipienti solidi in funzione di carrier. Ad oggi, la maggior parte delle miscele per la formulazione di DPI utilizzano lattosio monoidrato come eccipiente carrier. Tra i problemi che si presentano nell’uso di un eccipiente a base di lattosio, rientrano le possibili interazioni del lattosio (uno zucchero riducente) con l’API, la possibile intolleranza al lattosio nei pazienti e l’impiego di un eccipiente di origine animale.

Un nuovo eccipiente a base di mannitolo può aiutare a superare alcuni di questi impedimenti, in quanto si tratta di una sostanza fisiologicamente e chimicamente inerte, i cui livelli di zuccheri riducenti è al di sotto delle prescrizioni della farmacopea. Le sue proprietà in massa e di flusso ne fanno un prodotto ideale per ottenere una omogeneità di miscela ottimale e un dosaggio uniforme e costante. Permette inoltre di evitare le preoccupazioni circa l’intolleranza al lattosio e all’uso di sostanze di origine animale.

Il controllo del rilascio prolungato del farmaco

Il rilascio controllato delle forme solide orali permette una migliore rispondenza dell’azione del farmaco alle esigenze terapeutiche. Tra i vantaggi di un rilascio prolungato rientrano una riduzione della frequenza di somministrazione, una maggiore facilità d’uso da parte del paziente e una migliore conformità ai requisiti normativi Molti sono i casi in cui è richiesta un’efficacia a lungo termine del principio attivo farmacologico (API). Quando selezionano gli eccipienti per le loro formulazioni a rilascio prolungato, i produttori farmaceutici ricercano caratteristiche che garantiscano al massimo livello risultati affidabili e una qualità costante.

I sistemi a matrice polimerica sono largamente diffusi perché permettono di realizzare un processo formulativo semplice e lineare. Al contrario delle formulazioni caratterizzate da uno strato superficiale a rilascio controllato, quelle a matrice di norma si distinguono per i minori rischi di rilascio immediato del principio attivo (dose dumping) e di effetti secondari correlati.

Abbiamo sviluppato un nuovo eccipiente funzionale a base di alcol polivinilico (PVA) con dimensioni particellari e proprietà ottimizzate, specifico per formulazioni solide orali a rilascio prolungato. Tale eccipiente è in grado di determinare una veicolazione del farmaco costante e prolungata per lunghi periodi di rilascio e, grazie ad un’ottima compressibilità, si dimostra idoneo a subire processi di compressione diretta. In quanto di natura completamente sintetica, è possibile esercitare un controllo stringente sulle sue proprietà, mantenendole invariate da lotto di produzione a lotto di produzione, così da renderlo compatibile con i metodi Quality by Design (QbD).

Migliorare la stabilità degli API con gli opportuni eccipienti

Molti sono gli elementi di una formulazione farmaceutica che possono avere un effetto negative sulla stabilità del farmaco. Una ridotta stabilità dell’API può determinare una ridotta vita di scaffale, una diminuita efficacia del medicinale o, nel peggiore dei casi, può causare danni al paziente.

La scelta degli eccipienti giusti può aiutare a migliorare la stabilità di un API in relazione alla presenza di acqua, all’esposizione al calore, agli effetti del processo di granulazione, al brunimento causato da zuccheri riducenti o alla presenza di impurezze a base di perossidi.

Ricorrere alla compressione diretta per migliorare l’efficienza della produzione

Quando si tratta di produrre compresse per uso orale, la tecnologia più usata è certamente la granulazione umida. Tuttavia, tra i produttori di forme solide per uso orale si assiste ad un crescente aumento di popolarità della compressione diretta, trattandosi di un processo che necessita di un numero minore di passaggi ed è quindi conveniente in termini di tempo. I produttori dovrebbero prendere in considerazione con attenzione i vantaggi di una tecnologia di pastigliatura a compressione diretta nella miscelazione degli ingredienti a livello di formulazione finale, nonché in che modo ottimizzare le proprie formulazioni per ottenere una buona efficienza produttiva e rese migliori.

Migliorare la solubilità con l’estrusione a caldo (HME)

Circa il 40% dei farmaci in commercio e il 60% dei farmaci in sviluppo danno prova di una scarsa solubilità, con conseguenze sulla loro efficacia terapeutica e sulle loro prospettive cliniche. La solubilità degli API può essere migliorata facendo ricorso a tecnologie di estrusione a caldo (HME, hot melt extrusion). In questo processo, l’API viene disperse in una matrice polimerica mediante riscaldamento e mescolamento. La dispersione solida amorfa che ne risulta - in cui l’API viene incorporato in uno stato amorfo cineticamente stabilizzato - possiede migliorate proprietà di dissoluzione e una solubilità apparente dell’API più elevata. I produttori possono finalmente utilizzare alcol polivinilico come eccipiente di qualità specificamente concepita per l’HME.



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