Determinazione della carica microbica (bioburden)
La carica microbica coincide con i microrganismi presenti su una superficie (o un intero oggetto), all’interno di un dispositivo o in una porzione di liquido, prima della sterilizzazione. Essa può derivare dalle materie prime utilizzate nel processo produttivo, dalla forza lavoro o dall’ambiente produttivo. Essendo numerose le possibili fonti di contaminazione, la carica microbica di un prodotto può variare tra un lotto e l’altro. La determinazione della carica microbica è un processo del controllo qualità utilizzato in produzione per quantificare la contaminazione microbica di acqua, materie prime o prodotti finiti a garanzia della sicurezza del prodotto. Un controllo della qualità efficace e risultati accurati nelle analisi sono essenziali per minimizzare i rischi dei consumatori e richiesti negli ambienti produttivi regolamentati. Pertanto, la determinazione della carica microbica è spesso compresa nelle prove di routine effettuate dai produttori per garantire sicurezza, qualità e conformità normativa a ciascun lotto di prodotto.
La carica microbica viene determinata in dispositivi medici, prodotti farmaceutici, materiali di confezionamento, materie prime, tessuti umani e animali e prodotti cosmetici. Quando si seguono i comuni metodi di determinazione sotto descritti, è importante assicurare che essi non apportino e non uccidano batteri nei campioni in esame.
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Metodo della filtrazione su membrana per la determinazione della carica microbica
È il metodo elettivo per i prodotti contenenti antimicrobici. Il campione viene filtrato attraverso una membrana, solitamente da 0,45 µm. La membrana funge da barriera e cattura i microrganismi di dimensioni maggiori del suo grado di filtrazione. Per ridurre il tempo necessario per la filtrazione, è possibile ricorrere al vuoto. La membrana viene quindi trasferita su un terreno di coltura e posta in incubatore per almeno 5 giorni a 30–35 °C per la rilevazione dei batteri e a 20 -25 °C per la ricerca dei funghi. Si procede poi al conteggio della coltura risultante per determinare i livelli di contaminazione microbica del campione. È necessario adottare le misure necessarie ad evitare una eventuale contaminazione crociata che potrebbe determinare falsi positivi.
Metodo della piastratura diretta per la determinazione della carica microbica
Nell’ambito dei metodi di piastratura diretta, si può distinguere tra tecniche per inclusione dell’inoculo in substrato solidificabile (pour plate) e di semina per spatolamento superficiale dell’inoculo su substrato solido (spread plate). Il metodo per inclusione dell’inoculo è preferito per via della sua maggiore accuratezza teorica. Si opera aggiungendo del terreno di coltura sterile in una piastra di Petri contenente il campione e lasciandolo solidificare. Al contrario, nel metodo dello spatolamento, è il campione che viene aggiunto in una piastra di petri contenente il terreno di coltura sterile solidificato. Indipendentemente dal metodo, dopo l’aggiunta del campione al sistema di coltura, si pone la piastra ad incubare e si procede a conteggio della coltura risultante.
Metodo del numero più probabile (MPN) per la determinazione della carica microbica
Si tratta di un metodo quantitativo usato per determinare la concentrazione batterica approssimata di un campione. La soluzione originale del campione viene diluita in serie (generalmente 10× o 2×) in brodo di coltura ed esaminata per la presenza/assenza di microrganismi. L’inconveniente del metodo del MPN è che esso richiede un gran numero di repliche della diluizione opportuna per restringere gli intervalli di confidenza. Inoltre, esso è efficace solo per la contaminazione batterica e non fornisce risultati affidabili con i funghi.
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